Musica Leggerissima #036
Calcutta è tornato, Calcutta è cambiato, Calcutta è sempre lo stesso.
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23 Ottobre 2023
Venerdì 20 Ottobre è stato un giorno speciale, per me e per un sacco di altre persone in Italia. Calcutta è il primo di quegli artisti che mi hanno fatto innamorare della musica e che, dopo una serie infinita di conseguenze logiche, hanno fatto nascere questa newsletter. Diciamo che se Calcutta non fosse mai esistito, oggi avreste una notifica in meno nella vostra casella di posta.
Il suo ultimo album, Evergreen, è uscito 5 anni fa, e ha avuto un successo tale da far esplodere l’artista anche agli occhi del pubblico più generalista (chi non si ricorda Paracetamolo?). Con Mainstream, uscito nel 2015, Calcutta girava i circoli ARCI. Tre anni dopo, lo stesso Calcutta RIEMPIVA L’ARENA DI VERONA.
Dopo il successo di Evergreen, immaginatevi il livello di hype che c’era per un suo nuovo progetto, e il peso delle aspettative che si portava sulle spalle. E come l’ha gestito il nostro Edoardo D’Erme detto Calcutta?
Non con un prodotto pop, dove il pubblico stava inevitabilmente spingendo con una forza irrefrenabile, ma con… Relax: prendendosi tutto il tempo che serviva, e uscendosene con un prodotto autoriale, cantautorale al 100%, a dimostrazione che spesso la migliore strategia è proprio dimenticarsi delle strategie ed essere sé stessi.
Relax non è una compilation di hit, è un album che ha valore proprio come album, in cui le canzoni contribuiscono equamente a formare un’opera d’arte sonora. È un album in cui si respira un’espressione artistica molto più libera che in Evergreen, e il risultato è spettacolare.
E se vi state chiedendo perché sto parlando dell’album di Calcutta nell’introduzione della newsletter e non nel paragrafo a cui dovrebbe essere relegato, è perchè oggi vi beccate un’esplorazione track-by-track di Relax. Se in genere i miei sono inviti ad ascoltare quello che vi consiglio, stavolta vi obbligo: fatelo per voi, e fatelo perchè di album così se ne incontrano veramente pochi.
(passatemelo, succede ogni 5 anni tanto…)
Calcutta - RELAX
Prima di iniziare con la track-by-track, un piccolo pensiero generale. Un album a 5 anni di distanza dal precedente… in 5 anni una persona cambia tantissimo. Soprattutto se gli anni che stiamo considerando sono 2018-2023, uno dei periodi più incasinati della storia moderna. A questo aggiungiamo anche un periodo difficile dal punto di vista personale per Edoardo D’Erme detto Calcutta… capite no? Cambiare è inevitabile, e questo album è il simbolo più nitido di un cambiamento, di una crescita non solo artistica ma soprattutto umana.
Ai tempi di Mainstream e Evergreen, Calcutta era nel pieno dei suoi vent’anni, con un po’ di disagio ma anche spensieratezza, in cui tutti noi ci rivedevamo. Adesso, a 34 anni, Calcutta è una persona diversa, con un sacco di stabilità in più, ma con anche una montagna di nuove incertezze proprie di quella fase della vita.
Ai tempi di Evergreen, il suo lato buffo era stato preso di mira e amplificato dagli addetti ai lavori nelle varie interviste: mi ricordo le scene in cui gli intervistatori aspettavano disperatamente che facesse qualcosa di leggermente inusuale - una parola, un tono di voce, un gesto - per esplodere in una sonora risata liberatoria. Anche su questo le cose sono cambiate, e Calcutta ha risposto con un album che non ha niente di buffo, ma è pura espressione sincera di problemi, paure ed ansie di un periodo non troppo felice.
E quindi Calcutta è cambiato, sì, ma Calcutta è anche rimasto lo stesso, geniale artista, che fa della sincerità la sua arma più potente, e non c’è nessuno in grado di farlo come lui. E quel punto cosa puoi dirgli? Niente, puoi solo apprezzare la sua arte e godertela.
Insomma, Relax non ti dà soluzioni alla vita, non ti racconta un mondo ideale in cui tutti i problemi svaniscono. Eppure ascoltarlo è terapeutico: è l’emozione di incontrare un amico tornato a vivere in Italia dopo 5 anni all’estero, con cui finalmente puoi passare del tempo quando vuoi. Un dialogo sincero e rincuorante, con quel grande amico che mancava da un po’.
Relax :’)
Traccia per traccia
È inutile dirvi che ogni traccia dell’album ha una strumentale incredibile, perchè mi ripeterei per 11 volte, quindi lo sottintenderò ogni volta. Il merito di questi 11 capolavori va attribuito al team di geni musicali composto da Calcutta stesso, Giorgio Poi, Myd e Suri. Lacrime :’)
1. Coro
Alla fine Calcutta è sempre lo stesso pazzo, e il primo suono che ti fa sentire dopo 5 anni di silenzio è un coro alpino potentissimo in cui si interroga sul ruolo dei soldi e su Sanremo. Magia.
2. Giro con te
Giro con te delinea subito il livello altissimo delle produzioni e il tipo di sound di tutto l’album, tutt’altro che pop. Troviamo subito un Calcutta molto molto in forma, che sale con la voce più di quanto facesse in passato, e ci regala un pezzo malinconico travestito da pezzo spensierato. Bellissima.
3. Controtempo
Controtempo è il racconto nostalgico di un periodo vissuto alla giornata, e di una relazione veloce e adrenalinica con una persona completamente opposta a lui. Un periodo di disorientamento, sì, ma in cui alla fine la felicità c’era.
4. 2minuti
Sicuramente la canzone più immediata dell’album, ma non per questo meno raffinata, anzi. La strumentale un po’ elettro pop ha un ritmo incalzante che fa da cornice a immagini stupende che raccontano un incontro casuale di una persona importante, che fa venire un mini-infarto dall’emozione. Gli applausi che sentite alla fine della canzone sono tutti miei :’)
“Come un lampo sopra la città, ti ho vista in un angolo”
5. Tutti
Tutti è la rappresentante perfetta di Relax, la canzone che meglio delinea quel disorientamento e quei dubbi esistenziali che pervadono tutto l’album. Si sente molto il cambiamento di Edoardo di cui parlavo prima: qui non si parla del disorientamento di un ragazzino che sta scoprendo la complessità del mondo, questo è il disorientamento di chi, nel periodo in cui tutti trovano il loro posto, non è ancora riuscito a capire chi è. Spettacolo.
PS: c’è una specie di dissing a Jovanotti e ai danni ambientali del suo Jova Beach Party:
Non giocare col mio cuore, che poi devasto una spiaggia, che ci organizzo un bel festival, e poi mi lavo la faccia
6. Intermezzo3
Un bellissimo sequel dei due intermezzi contenuti nel suo album Mainstream :’)
7. SSD
Il brano più struggente dell’album, che fa sembrare Tutti la Canzone dell’Arrivederci di Bear nella Grande Casa Blu. Perchè se l’incertezza del futuro fa paura, il senso di vuoto dato dall’assenza di una persona cara fa proprio schifo: Calcutta si immagina di vedere sua madre (scomparsa negli ultimi anni), durante un trip da LSD. Probabilmente la canzone più diretta e sentita dell’album, spettacolare.
8. Loneliness
Calcutta affronta il cambiamento della sua vita, che grazie al successo e agli anni in più, gode di maggior stabilità (il che non è necessariamente positivo). Alla fine Loneliness è un inno alla solitudine come stato emotivo che unisce tutti. E infatti tutto è raccontato con una specie di disco music, che comunica aggregazione più che solitudine. Bell’idea :)
9. Ghiaccioli
Ritorna il tema della mancanza, qui in modo dolce, ma ugualmente struggente: un sentimento così forte per una persona che rende doloroso tornare nei posti che la ricordano. Rispetto a SSD, non più disperazione ma rassegnazione a vivere una vita in cui quella persona è solo nei ricordi, per tutto il tempo che resta da vivere.
10. Preoccuparmi
Preoccuparmi è una delle canzoni che mi piacciono di più. Allo stesso, è anche una di quelle con il messaggio più fastidioso. Il malessere, la paura e l’ansia a volte possono essere così forti che neanche l’amore può risolverle. E quando stai così male che l’amore non solo non ti basta ma ti da fastidio, lì c’è un grande problema. Stupenda.
11. Allegria…
E con una canzone ossimorica, intitolata Allegria…, che parla di quando l’allegria se ne va… Calcutta ci dice arrivederci, dopo aver sottolineato per l’ultima volta che lui pop non vuole esserlo. Non per presunzione, ma perchè proprio in quel mondo lì non è a suo agio. Un brano libero, autoriale al massimo, che chiude con autotune sparatissimo, alla faccia di chi dice che è un tool di correzione vocale e non uno strumento musicale. Cosa dire… chiusura geniale di un album altrettanto geniale.
“Va be ma quindi cosa ascolto?”: ogni settimana aggiungo 3-5 canzoni alla playlist di Spotify. Ti consiglio di mettere like per ricevere nuova musica tutti i lunedì :)
Le canzoni che devi assolutamente ascoltarti sono:
Calcutta - 2minuti
Calcutta - Tutti
Calcutta - Preoccuparmi
27 Ottobre 2023
Album
Motta - La musica è finita
VillaBanks - Spingere
Brucherò Nei Pascoli - Palo
Bud Spencer Blues Explosion - Next Big Niente
Peter White - Acqua e Zucchero
Singoli
Michele Bravi - Odio
DADA’ - San Gennaro Groove
E mi dispiace… mi dispiace avervi fatto perdere 5 minuti del vostro tempo a cercare di spiegarvi perchè Relax è un album più unico che raro. Perchè alla fine le mie parole non servono a niente: basta ascoltarvi l’album una volta, al buio, con una bella tisana fumante, per farvi spiegare tutto da lui, nel modo più chiaro e vero possibile.
Relax… :’)
Andrea
Per qualsiasi cosa puoi scrivermi qui: andrea@musicaleggerissima.com
La newsletter più bella di sempre, mi sono emozionata molto e ho capito tante cose che non avevo assolutamente colto nell'ascolto! Tu e Calcutta non dovete smettere mai (;
Andre😢😢😢 sei troppo bravo mi sono emozionata!!